Il capitolo 2° di un racconto che rievoca le sorti di Castelfiorentino dice che “l’aereo atterrò a Pisa. Da qui Eleanor prese il primo treno per Firenze e scese ad Empoli, in attesa della coincidenza per Castelfiorentino, direzione Siena. “Castelfiorentino si trova in mezzo alle principali città d’arte della Toscana”, le ripeteva il nonno con orgoglio. D’istinto fermò un taxi. Alla guida vi era un simpatico giramondo di nome Matteo, ritornato dopo un lungo girovagare alle origini, nel cuore della Toscana. Poiché era solito lasciare ai clienti suggestivi ricordi di viaggio, la condusse a Castelfiorentino passando da una strada secondaria, la Via Francigena. Una strada percorsa dai pellegrini fin dal Medioevo e ricca di testimonianze, come la Pieve di Coiano”. Sin qui un racconto che prosegue per aneddoti, notizie storiche di una città dove la storia è passata. Già. La storia di Castelfiorentino, antica comunità cittadina della Valdelsa che fu feudo fiorentino dal 1149, si lega con forza ad un accordo di pace che su siglato dopo la battaglia di Montaperti (1260). Davanti alla lapide che ricorda quell’evento nella piazza del paese, siamo andati con Stefania Calugi in occasione delle riprese del docufilm sulla sua azienda di famiglia. Una tappa fugace in giro per i luoghi di una città che Stefania porta nel mondo persino attraverso il marchio dei suoi prodotti eccellenti di cui si è fatta testimone in questi anni.
La “signora” dei tartufi, assieme al suo Jurij Marchetti, marito e compagno di vita e di tartufi, da cui ha avuto una figlia che non poteva non amare i tartufi, ha fatto crescere un’impresa che è il vanto di un territorio, un sodalizio tra la storia di questi luoghi e la sua storia personale che è destinato, per fortuna a dare ancora molti frutti.
In questo film documentario abbiamo aperti squarci su un mondo dalle mille suggestioni e seguito le tappe di una produzione che svela, per intero, le mille curiosità che troviamo attorno ai produttori di tartufi: da dove arrivano, come arrivano e come si producono i sapori intensi di un tubero, il tartufo, che pure è mistero. Mistero della terra da cui essi son tratti e delle stagioni che offrono, in bianco o in nero, quei tartufi pregiatissimi di cui l’alta ristorazione italiana non può più farne a meno. Assieme al docufilm vi proponiamo anche la galleria fotografica che ne è seguita durante il giorno delle riprese.