Francesco Sposito, lo chef bistellato protagonista della masterclass di giugno

Dice “Per me Brusciano e Saint Tropez sono sullo stesso livello. Sono allo stesso modo straordinari”. E a dirlo è chi a Brusciano, provincia di Napoli, è tornato per sostenere un progetto di famiglia, mettere assieme tutta l’energia, la forza e l’apporto del fratello sommelier Mario Sposito, del papà Armando e della mamma Margherita che avviarono negli anni ’90 un’attività enogastronomica che doveva restare nelle più limitate mura di provincia, e invece ha portato su di sé l’attenzione dei migliori critici enogastronomici, della guida Michelin come di tante altre testate che raccontano e premiano il miglior cibo. Lo chef bistellato Francesco Sposito, 40 anni il prossimo agosto, ha creato il connubio perfetto con la sua “Taverna Estia” presso la quale da anni, arrivano palati fini, visitatori e turisti fino a Brusciano per vivere un’esperienza culinaria all’insegna della tradizione e della ricerca enogastronomica. Un connubio che funziona e che Francesco Sposito racconterà nella vicina Pomigliano d’Arco nel corso della sua masterclass in Carico Academy di Carico cash & carry con grandichef.com in programma lunedì 26 giugno dalle ore 15.


Se l’età anagrafica conta davvero, in cucina conta anche di più perché porta tutta la leggerezza della “prima” età adulta. In realtà, i 40 anni che lo chef patron e bistellato di Taverna Estia compirà il prossimo 16 agosto sono davvero una primissima parte di una carriera piena di successi. Non a caso molte delle sfide che Francesco Sposito, si era posto finora proprio all’insegna di Taverna Estia che è a Brusciano in provincia di Napoli, le ha vinte assieme a quella stessa famiglia che gli ha aperto la strada della ristorazione di qualità e della valorizzazione del territorio. Così in un’intervista fatta ad hoc dal nostro Francesco De Rosa, lo chef Francesco Sposito prova le stesse identiche emozioni quando fa riferimento al suo territorio, all’amore che lo ha legato e lo lega alle radici, alle ragioni per le quali ancora giovane, dopo aver appreso e frequentato alcune delle più note cucine d’alta enogastronomia che sono in giro per il mondo decise di tornare nella sua Brusciano per dare sviluppo ad un sogno di famiglia. Non solo. Convinse persino chi a Brusciano non c’era mai stato a recarsi nella sua cucina per trascorrere esperienze di lavoro assai gratificanti all’insegna della curiosità e della contaminazione. Non aveva ancora sedici anni quando Francesco Sposito iniziò la sua lunga storia d’amore con la cucina al fianco di papà Armando, guida e “padre” di Taverna Estia. Intanto Francesco Sposito terminò gli studi classici che sembrò un lampo prima di scegliere la facoltà di Scienze Politiche e iniziare la sua carriera universitaria. Ma il richiamo della cucina era più forte e così decise d’intraprendere il viaggio alla scoperta di un mondo che potesse unire tradizione, innovazione e l’estetica del piatto. Approdò così presso cucine italiani e francesi. Da Alain Passard nel 2001 strinse legami con colleghi nipponici prima di arrivare, un anno più tardi, presso colui che diventerà il suo maestro, Igles Corelli. Una svolta visto che proprio la cucina di Corelli fece esplodere il talento e la passione di Francesco Sposito che tra il 2005 e il 2006 decise di tornare a casa, nella sua Brusciano, per prendere le redini della cucina di Taverna Estia e unirsi al gruppo di famiglia: al papà, alla mamma, al fratello Mario. La svolta diede frutti con la prima stella Michelin, che gli fu assegnata nel 2008 quando Francesco Sposito aveva appena 25 anni. La seconda stella Michelin è arrivata nel 2015.

Nel 2009, intanto, era entrato nella famiglia dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, l’associazione dei giovani cuochi patron che riunisce i migliori ristoranti d’Europa. Nel 2010 ottiene il premio come miglior Chef Emergente d’Italia per la Guida Gambero Rosso. Nel 2012 arriva il premio “giovane cuoco dell’anno dalla Guida dell’Espresso e dalla Guida BMW Italia. I Tre Cappelli della guida Ristoranti d’Italia de L’Espresso sono del 2015 mentre le Tre Forchette della Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso arrivano nel 2017. Ben oltre i riconoscimenti ufficiali, l’impegno di Francesco Sposito, chef patron, e del fratello Mario Sposito, come ricorderà lui stesso nella intervista che qui vi proponiamo, è rivolto a comporre una fucina di entusiasmi, laboratorio di idee e di provenienze, di prodotti e connubi. A Brusciano arrivano, negli anni, le contaminazioni della cucina giapponese, di quella francese e di altre esperienze formative che mettono assieme talenti e determinazioni.

Il prossimo lunedì 26 giugno lo chef bistellato Francesco Sposito di racconterà live a Francesco De Rosa rispondendo a domande, curiosità e aneddoti che verranno anche dai ragazzi delle scuole alberghiere e da un parterre composto dai titolari attività enogastronomiche che si recano in Carico cash & carry per i loro approvvigionamenti quotidiani. Nella seconda parte della masterclass di grandichef.com in Carico Academy presso Carico cash & carry, lo chef Francesco Sposito guiderà i presenti in una degustazione di tre piatti signature dish nei quali il trionfo di territorio, tradizione e ricerca è garantito.

Nella foto sopra i genitori di Francesco Sposito, Armando e Margherita, che aprirono l’attività enogastronomica a Brusciano

Nella foto sopra papà, mamma e i fratelli Sposito

Nella foto sopra Francesco e Mario Sposito

Nella foto Francesco Sposito con Simone Scherillo, suo vero punto di riferimento nella cucina di Taverna Estia

Lo chef bistellato Francesco Sposito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *