Vinitaly 2022, il bilancio (molto positivo) di un’edizione che può aprire la ripresa

Un occhio alla guerra in corso in Ucraina che ha cambiato le priorità. Un altro alla possibile fine della pandemia. Un altro al mondo esclusivo dell’enologia italiana che alla 54esima edizione di Vinitalay, il più importante appuntamento annuale con il mondo del vino italiano che si è conclusa da poco a Verona e che si presta, ora sì, ad un bilancio che è del tutto positivo.


Dapprima sono arrivate le impressioni di chi all’evento ci lavora tutto l’anno. Poi le altre insegne associative di categorie che attorno al vino fanno economia e valore. Per Confagricoltura, il Vinitaly 2022 si chiude con un consuntivo che va oltre le più rosee aspettative. Nel corso dei quattro giorni veronesi dedicati al mondo del vino, gli approfondimenti sui temi di stretta attualità si sono alternati alle degustazioni guidate. Così è stato anche per le imprese associate a Confagricoltura che hanno popolato gli stand regionali. Per loro (e non solo) l’edizione di quest’anno è stata caratterizzata proprio dall’alto livello di visitatori e buyer. Un livello che non ha fatto rimpiangere i numeri degli ingressi registrati nelle edizioni precedenti alla pandemia, fino ai due anni di stop forzato. Il successo – spiega Confagricoltura in una nota – è stato possibile anche grazie a una grande novità: le dirette streaming dei convegni e dei talk previsti in calendario, insieme alla ripresa live del popolatissimo stand. La digitalizzazione di questa edizione – raccontata sull’home page del sito e ora disponibile sul canale YouTube della Confederazione – ha permesso infatti di seguire l’edizione appena conclusa anche da remoto. Alta la qualità degli incontri organizzati che hanno coinvolto i massimi rappresentanti delle istituzioni (Ministri, parlamentari ed europarlamentari, sottosegretari, fino al Console Generale britannico in Italia). Con il convegno di apertura “Pane e Vino, dialogo sul concetto di rinascita”, Confagricoltura ha voluto ricordare anche quanto sia importante, in questo momento storico, lanciare un messaggio di pace e condivisione.

L’ottimo il risultato è arrivato anche per gli incontri business. I B2B hanno coinvolto 45 aziende che hanno raccontato le proprie produzioni a oltre 40 buyer, provenienti da Centro e Nord America, Nord Africa, Malesia, Singapore e ovviamente, Europa. L’interesse dei compratori ha spaziato dalle bollicine ai vini fermi, in particolare i rossi superiori. Parlare di vino vuol dire anche parlare di territorio, come testimoniato dall’incontro con l’Associazione Dimore Storiche sul potenziale turistico dell’indotto. “Il grande risultato di questo Vinitaly – conclude Confagricoltura – lo si deve anche all’importante contributo di partner come l’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (EBAN), Reale Mutua (che con Confagricoltura porta avanti anche il progetto Agricoltura100), Cifo (protagonista di una tavola rotonda con le aziende), Chateau d’Ax (per l’allestimento degli spazi), i Gal (curatori delle vetrine dedicate ai vini dei territori), Crédit Agricole (organizzatrice di un incontro sui risultati del progetto Gleres), Umana e Parmigiano Reggiano”.

Anche il Consorzio Vino Chianti ha voluto tirare le somme di Vinitaly 2022 e lo ha fatto guardando al futuro con ottimismo. “Sono state giornate molto vivaci – ha commentato Giovanni Busi, presidente del Consorzio – con oltre 15mila assaggi totali, con compratori e importatori da tutto il mondo, anche se pesa l’assenza di Cina e Giappone – aree fondamentali per l’export della denominazione toscana.

L’evento clou del vino italiano ed internazionale, andato in scena nella città di Verona dal 10 al 13 aprile, ha visto la partecipazione di numerose aziende vinicole e denominazioni che voluto essere presenti dopo due anni di stop causa Covid-19. Tra questi anche il Consorzio Vino Chianti per il quale erano ben 40 le aziende vinicole ad esso legate e presenti a Vinitaly 2022. Insieme, presso lo stand del Consorzio Vino Chianti a Vinitaly 2022, hanno fatto registrare oltre 15mila assaggi.

“Per fare un bilancio – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – direi che, considerati i due anni di stop imposti dalla pandemia e la guerra in corso, è stata un’edizione positiva con numeri ancora inferiori rispetto al pre Covid. Ma che permette al Chianti e a tutto il comparto vitivinicolo di guardare al futuro con rinnovato ottimismo”. Un grande interesse, dunque, per il celebre vino toscano a Vinitaly 2022. Ma il Salone Veronese è stato anche un momento per discutere di alcuni tra gli argomenti più attuali per il settore durante i tanti convegni andati in scena tra domenica e mercoledì. Lunedì è andato in scena, ad esempio, il convegno su vino e salute dove si è parlato del valore della dieta mediterranea e delle possibili nuove minacce per il mondo del vino provenienti da Nutriscore e fiscalità. Con Roberta Garibaldi e il Ministro del Turismo Garavaglia, invece, il focus è stato portato sull’enoturismo: un percorso che porterà alla creazione di Standard Internazionali e a una valorizzazione del turismo del vino.

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