Quando lo scorso ottobre una stimata e nota blogger professionista, viaggiatrice e web marketing strategist di nome Giovy Malfiori che di luoghi e posti del mondo, dove la bellezza ed il fascino sono senza eguali, ne ha visti tanti, arrivò a Grinzane Cavour, davanti al profilo di pietre e di forme, che il Castello di Grinzane dona al visitatore non poté risparmiarsi di commentare così sul suo blog. “Grinzane Cavour – scrisse – si trova nel cuore delle Langhe. Se dovessi darvi un consiglio su quando visitare la zona e dovessi farlo uscire direttamente dal mio cuore, questo sarebbe di andare in Piemonte rigorosamente in autunno. Magari ad inizio Ottobre come ho fatto io, per ammirare i mille colori che gli alberi di nocciole e le vigne sanno assumere. Il Castello di Grinzane Cavour si trova su di un’altura che si raggiunge con pochissimi passi a piedi. Non appena arrivati sul belvedere, concedetevi almeno una mezz’ora per ammirare il luogo in cui vi trovate. Respirate a pieni polmoni la bellezza delle Langhe e lasciatevi rapire.” Basterebbe già questo per contornare di meraviglia il viaggio, che presto anche noi faremo, fino ai luoghi dove uno degli chef il cui stile trasuda quel connubio perfetto di garbo, eleganza e cultura avendo mescolato, nei geni e nelle origini, la Francia e l’Italia. Marc Lanteri, a cui la Michelin aveva dato una stella sin dal 2004 quando era executive chef presso le “Antiche Contrade” di Cuneo è questo e molto altro. Tanto è vero che la stella Michelin gli fu confermata anche quando Marc si spostò, nel dicembre 2008, a Mondovì aprendo “Il Baluardo”. Un talento confermato e pieni voti anche quando nel 2015 lo scenario è diventato nientemeno che il Castello di Grinzane Cavour dove il padre dell’unità d’Italia ebbe modo di trascorrere anni importanti della sua vita. Onorati per l’adesione al gruppo di“grandichef.com” che Marc Lanteri ha dato con grande entusiasmo, racconteremo, nel corso dei prossimi mesi, un luogo dove storia e cultura, cucina e costumi, vino e tartufi, natura e bellezza sanno darsi appuntamento. Un luogo fantastico che colpisce qualsiasi viaggiatore e che Marc Lanteri in un sodalizio, anch’esso perfetto, che è di vita, di sensibilità , di passioni e di professione con la moglie Amy Marcelle Bellotti, sommelier e direttrice esecutiva, ha trasformato in una straordinaria esperienza sensoriale e di gusto.
Marc ed Amy sono compagni di viaggio. Sorridono, inventano, accolgono assieme. Conoscono l’importanza che l’accoglienza e la cultura hanno nella vita delle persone. Nato a Tenda, un comune francese che oggi ha 2.102 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi Marittime nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, lì dove a pochi passi la Francia incontra l’Italia e Marc Lanteri inizia il suo percorso professionale. Passerà per Montecarlo, da Alain Ducasse al Louis XV, per Parigi dove trascorrerà esperienze assai formative accanto Michel Rostang. Il periodo italiano lo porterà a Firenze da Annie Feolde e poi da Enzo Santin e Paolo Teverini. Ma è a Cuneo che Marc Lanteri troverà , nel 1998, tutte le ragioni per fare dell’Italia la dimora fissa. E non lo farà solo per la stella Michelin che arriverà quand’era al Ristorante Delle Antiche Contrade di Cuneo ma anche per le ragioni del cuore che lo legheranno a sua moglie Amy Marcelle Bellotti a cui Marc Lanteri riconosce un ruolo cruciale nelle fasi d’ispirazioni e di visioni che hanno dato assieme alla vita e alla professione. Una cucina che sa darsi rigore e leggerezza, connubi d’olfatto e di sapori, ispirazione creativa che, si è scritto, Marc Lanteri fa nascere dall’intuizione, dall’istinto del momento dove tutto viene riletto e reinterpretato utilizzando le materie prime di un territorio che ha pochi pari al mondo e tutta la suggestione ed il ritmo delle stagioni. Attorno c’è il Nebbiolo, i tartufi di Alba. Già . La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba è nota nel mondo ed è tra gli eventi enogastronomici più amati da Marc ed Amy. Anche in questa occasione annuale lo chef che è diventato, di fatto, italo/francese non manca di stupire con piatti che restituiscono un ventaglio immenso di emozione. Come è accaduto, per esempio, nel 2015 quando davanti ad una telecamera accesa in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba Marc Lanteri così ha voluto esprimersi…
Intanto, il lavoro quotidiano, sotto le linee curve del Castello di Grinzane passa per diversi luoghi. La Caffetteria, il Salone delle Feste. Qui si respira la storia d’Italia ed ogni angolo è un elemento, un particolare, una tappa dell’itinerario architettonico e culturale tanto da aver indotto l’Unesco ad includere nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità il Castello di Grinzane Cavour. Qui c’è il Museo delle Langhe, il Museo Etnografico. Ci sono i cimeli cavouriani, il tour alle sale del Castello. C’è la Sala delle Maschere, con il pregevole soffitto ligneo realizzato nel 1547, che ospita convegni ed incontri di alto livello culturale ed è a disposizione, su prenotazione, per occasioni pubbliche, private e matrimoni. Ci sono i pendii d’intorno che danno distese immense ed uno sguardo al cielo. Ma c’è, soprattutto, la cucina ed il ristorante di Marc Lanteri e di Amy Marcelle Bellotti così attenta lei in sala, ad abbinare, accanto ai sapori di stagione, i pregiati nettari della cantina, osservando, ogni volta, la soddisfazione dei clienti, come si conviene allo stile della migliore accoglienza, per onorare il maggiore dei gradimenti.
Dalla storia delle pietre e degli accadimenti alla tavola con i suoi cibi, i suoi fuochi, i suoi vini il passo è breve qui. La cucina di Marc Lanteri preferisce raccontare il territorio, che si rispetta, si esalta, si onora quasi sempre facendo sentire i profumi di ingredienti che, da queste parti d’Italia, fanno fortuna proprio grazie al profumo: imitabile, inconfondibile, prezioso. Il risotto qui diventa riso Carnaroli con gamberi rossi di Sanremo e cime di rapa. I tortelli si fanno sempre a mano e con la pasta all’uovo che Marc Lantieri prepara con cura mettendoci dentro un ripieno di bagna cauda che, da soli, danno la storia enogastronomica del territorio. Così accade per il grano e le farine del pane o con i dolci e la piccola pasticceria. Un’esperienza che diventa anche olfattiva e non solo perché il bianco tartufo d’Alba è presente e ben custodito in ogni stagione dell’anno dacché si fanno scorte, ma anche per i funghi porcini o gli altri doni che madre natura sa dare. Un lavoro di passioni e anche di gruppo, quello che si è creato attorno a Marc Lanteri e a sua moglie: giovani accomunati dalle stesse passioni e dall’intento di dare il proprio meglio. Siamo sicuri che il racconto dei prossimi mesi che faremo da Grinzane Cavour proprio grazie a Marc ed Amy sarà una fantastico itinerario di cultura e di cibi. Intanto, ben valeva un’anteprima che ci riporta per intero la curiosità di arrivarci e tutto il gusto narrativo che ogni viaggiatore insegue da sempre. Nel frattempo, “benvenuti a bordo” a Marc Lanteri, ad Amy Marcelle Bellotti e a tutto il gruppo che lavora con loro già da molti anni. Saranno racconti e reportage capaci di fare bene al cuore, alla mente e al palato.