Massimo Bottura, cuore di Modena

A Bologna sorgerà la Fabbrica italiana contadina che in acronimo sarà “Fico”. Ma la sigla per intero denota anche un legame importante Fico Eataly World. Massimo Bottura è stato voluto da Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly e di Fico, per essere l’art director di un nuovo concetto che Farinetti sta diffondendo in tutto il mondo. Lo chef pluristellato di Modena dovrà studiare i 100 piatti italiani più famosi nel mondo. E saranno sorprese. Intanto per chi vuole capirne di più dei piatti di Massimo Bottura immancabile è una sosta nel cuore di Modena.

C’è una stradina stretta nel cuore di Modena, ordinata, ben pulita, che sembra una strada senza uscita. Invece di uscite ne ha tante e tutte su arterie principali, su piazze, angoli di memoria di una città cantata da molti emiliani d’eccelenza. Già, le eccellenze! Ironia della sorte, la strada dove troverete, o avete trovato, una delle più famose Osterie d’Italia, quella Francescana di Massimo Bottura, si chiama via Stella. Come dire: era scritto nel destino. Massimo Bottura, nato a Modena nel 1962 di stelle ne ha ben tre. E sono quelle più famose che uno chef possa avere: le stelle Michelen.
Una lunga storia di passione e creatività, di gusto italiano e maestria nel combinare idee, tradizioni culinarie, innovazioni. Ma l’Osteria Francescana è anche nota per avere un altro primato: scelta tra i primi 50 ristoranti al mondo e collocata al terzo posto del Word’s 50 Best Restaurants, in un concorso annuale organizzato dalla rivista Restaurant con il quale vengono premiati i migliori cappelli bianchi del pianeta da una giuria composta da 900 esperti internazionali nel settore della ristorazione: cuochi, ristoratori, gastronomi e “semplici” buone forchette provenienti da 26 Paesi diversi si riuniscono per stilare la lista dei 50 best restaurant. Il primo posto è anadato a El Celler de Can Roca, un luogo di alta ristorazione che si trova a Girona, in Spagna: un ristornate gestito da tre fratelli che hanno unito le loro abilità per dar vita a un mix esplosivo. Al secondo posto, invece, si piazza, il Noma di Copenaghen, in Danimarca. Poi arriva Massimo Bottura e la Osteria. Un gran riconoscimento per l’Italia e il vanto di essere l’unico “ambasciatore” della cucina italiana nel mondo nei primi 50 posti. A Massimo Bottura è andato anche il Global Gastronomy Award 2014, il premio svedese White Guide, per la cucina che dopo  Ferran Adrià nel 2007, Charlie Trotter nel 2008, Fergus Henderson nel 2009, René Redzepi nel 2010, Alain Passard nel 2011, David Chang nel 2012 e Gaston Acurio nel 2013, quest’anno ha visto riconoscere “il Nobel” della cucina internazionale quest’anno all’italiano, fiero di esserlo, chef Massimo Bottura. Basterebbe leggere la motivazione con cui lo chef di Modena si è visto arrivare il riconoscimento svedese per capire il profilo della cucina che Bottura rappresenta. Quel “continuo reinventare una delle cucine più amate del mondo (l’italiana) e la sua elevazione a nuove dimensioni e prospettive da esplorare e godere. In costante dialogo con una ricca e tradizionale radice della cucina italiana, – recita ancora la motivazione – Massimo Bottura ha sviluppato un’arte culinaria straordinaria, che copre una vasta gamma di espressioni: dall’apparentemente semplice all’intellettualmente complesso. Riprogettando radicalmente la dimensione del pasto, secondo quello che dovrebbe e potrebbe essere, arricchendolo di storia e futuro, Nord e Sud, tecnologia e leggenda, ecologia e cultura, il tutto con la sensibilità di un artista e la passione, Bottura ha avuto un ruolo dominante nella evoluzione gastronomica italiana e nel passaggio dal fermo al ristagno  all’effervescente melting pot di grandi tradizioni, di talento e innovazione che oggi  è la cucina italiana”.

Il Bottura/pensiero, invece, è nella originalità con cui lo chef di Modena si pone spesso davanti ai media. Vale, a tal proposito, la prima parte di un video che qui vi proponiamo girato e realizzato per Masterclass nel quale lo chef Massimo Bottura apre le porte della sua Osteria.

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